E … se fossi gay? Quando il dubbio riguarda il proprio orientamento sessuale

 

I dubbi riguardo il proprio orientamento sessuale possono diventare delle domande intrusive ed insistenti tanto da invadere totalmente e quasi totalmente la mente.

Può trattarsi di un pensiero sorto all’improvviso oppure che si è insinuato lentamente fino a diventare insopportabile. Insopportabile perché si finisce per spendere la propria giornata girando attorno alla domanda “sono omosessuale?”, scrutando ogni segno sospetto e mettendosi alla prova.

Quando ciò accade, si può parlare di una vera e propria ossessione, con tutti gli svantaggi annessi.

Il dubbio ossessivo di essere omosessuale può dunque rappresentare un disturbo d’ansia, dove la questione centrale non riguarda l’orientamento sessuale.

Le persone con ossessioni sul proprio orientamento sessuale temono di essere gay o lesbiche “latenti” e di scoprire un giorno che il proprio orientamento sessuale è diverso da quello che hanno sempre creduto che fosse.

Per ridurre l’ansia causata dalla paura ossessiva di essere omosessuali, si impegnano in una varietà di rituali finalizzati a “dimostrare il loro vero orientamento sessuale” oppure volti a ridurre la percezione di “vulnerabilità” al diventare omosessuale.

Cosa accade quando questo dubbio diventa ossessione?

Ad esempio, si può impiegare la maggior parte del proprio tempo per farsi dei “test” volti a capire con certezza il proprio orientamento sessuale:

  • ricerco con attenzione scene reali o televisive con persone omosessuali: mi eccita? mi da fastidio?
  • non mi eccito abbastanza con la mia compagna/o: allora sono gay!?
  • guardo una persona dello stesso sesso: è attraente per me?
  • guardo pornografia omosessuale per mettermi alla prova
  • faccio check sul mio corpo per testare segnali fisici di eccitamento in specifiche situazioni

Allo stesso modo, si possono mettere in atto dei meccanismi di evitamento delle situazione che vengono avvertite come pericolose/conflittuali:

  • evito persone omosessuali
  • evito il contatto fisico con persone dello stesso sesso
  • evito conversazioni con il tema dell’omosessualità

Ci sono dei fattori che favoriscono l’insorgenza di questi dubbi ossessivi.

L’adolescenza: momento particolare in cui possono sorgere frequentemente domande sul proprio orientamento.

Tendenze ossessive: se la propria attitudine è quella di rimuginare frequentemente sui problemi, un dubbio di questo tipo può portare all’ossessione, così come altri pensieri e dubbi hanno fatto parte della propria vita in precedenza.

Delusione con l’altro sesso: le delusioni sentimentali possono diventare banco di prova per la propria autostima; al seguito di un rifiuto, si può palesare il dubbio sulla propria sessualità ed ecco che  il pensiero “allora vorrà dire che sono gay” si fa strada nella mente.

Calo del desiderio: “se non mi eccito più, allora sono gay”, spiegazione probabilmente errata di un calo del desiderio.

Il problema non è dunque il contenuto della domanda (sono gay?!), ma la domanda stessa, ovvero il fatto che essa arriva ad invadere la mente diventando un’ossessione.

Se si soffre di dubbi ossessivi riguardo al proprio orientamento sessuale, questo può essere  un “falso allarme”, che non ha nulla a che fare con l’orientamento sessuale vero e proprio.

Se avere tutte queste domande per la testa genera turbamento e porta con sé un malessere, può essere utile un percorso con uno psicoterapeuta con il quale confrontarsi su tutto ciò che porta tale disagio. Un buon percorso di psicoterapia, però, può aiutare chiunque soffra di questi problemi ad uscirne recuperando la serenità e riprendendo in mano la propria vita.